Incizione immaginaria

PROPERZIA DE’ ROSSI

Scultrice

1490 - 1530


Castità di Giuseppe

La storia di questa scultrice (l’unica di cui si conosca l’esistenza in Italia, prima dell’Ottocento) è pervasa dalla leggenda, anche se il Vasari la cataologa come artista esistente elogiandola in quanto “virtuosa in infinite scienze”, “di destrissimo ingegno” e tale che di essa “ebbero invidia non solo le donne, ma anche gli uomini”.

Risulta che operasse nella Fabbriceria di San Petronio, pur se la opere a lei attribuite, sono molto poche: le “Sibille” poste sui pilastrini dell’altare di San Petronio e due bassorilievi, fra cui la “Castità di Giuseppe”.

Per quest’ultima opera, la leggenda vuole che fosse la rappresentazione di una vicenda personale d’amore, quand’essa fu respinta da un’uomo di cui s’era invaghita e se ciò fosse vero, nel basso rilievo, la donna che cerca di trattenere l’amato che la rifiuta, potrebbe rappresentare il suo vero autoritratto.