Medaglione in S. Domenico

ENZO

Militare / Poeta / Statista

(1220 ca. – Bologna 1272)


Lapide che ricorda i Bolognesi
che catturarono Re Enzo

Figlio naturale di Federico II (il suo vero nome era Heinrich), venne nominato Re di Sardegna, assumendo, in nome del padre, il comando dell’esercito imperiale che condusse contro Genova, Milano e Parma.


Re Enzo prigioniero A Bologna
(Stampa di Alfredo Baruzzi)

Chiamato dagli alleati Modenesi per la guerra in atto con i Bolognesi, venne da questi ultimi sconfitto nella battaglia di Fossalta (1249) e trionfalmente portato in catene a Bologna, dove fu tenuto prigioniero come ostaggio contro eventuali rivalse del padre nei confronti della città.

Il palazzo dove Enzo fu prigioniero
e che da lui prende il nome

A tal fine venne costruito il Palazzo che da lui prese nome e che fu per tutta la sua restante vita la sua dorata prigione.

Biondo, aitante, bello, e poeta (come il padre ed il fratello Manfredi), fu molto amato ed onorato dai bolognesi e su di lui si crearono molte leggende: essendo stato amato da una bella ragazza a cui egli ripeteva sempre “ben ti voglio”, la famiglia dei Bentivoglio ritenne di far derivare il proprio nome da tale fatto, mentre gli Scappi, dicevano che la loro stirpe derivasse da un loro antenato che ebbe ad allertare i suoi concittadini sul tentativo di fuga di Enzo, gridando “scappa, scappa!”.