SAN DOMENICO |
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Dalla piazza, si entra nel Convento, da un bel portale posto alla destra della facciata principale e che preannuncia il luogo dove preghiera e studio da sempre si compenetrano Il chiostro, sul cui sfondo si sviluppa il dormitorio, è posto nel lato ovest della Chiesa. A schema quadrato, mantiene intatta la struttura del 1200. Sul chiostro campeggiano le elegantissime forme del campanile del 1313 e dello splendido abside della chiesa.
Al centro del complesso conventuale, si pongono due grandi ambienti, che sono l’anima stesso dello spirito del monachesimo: la grande, luminosa biblioteca, luogo sacro e sacrale della cultura domenicana ed il refettorio. Entrambe le strutture sono avvolte dal silenzio, sottolineato dall’armonico susseguirsi delle volte
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Non potevano mancare, all’interno del convento, le memorie del Frate che lo volle fondare a Bologna, che lo seguì nei suoi primissimi anni di operatività ed in cui morì. Fra queste memorie, due sono certamente di altissimo valore una artistica e l’altra storica. La prima il ritratto di San Domenico, opera di un anonimo pittore del ‘300, che è la più antica immagine del Santo fondatore dell’Ordine. La seconda è la cella dove il Santo visse e morì, e che è rimasta sostanzialmente inalterata nei secoli. Ai suoi confratelli che lo assistevano, il Frate lasciò questo semplice testamento: “Vi sarò più utile dal cielo, di quanto non so sia stato durante la mia vita terrena.” |