SAN DOMENICO
LA CAPPELLA DEL SANTO
La più bella tomba del mondo

 

Lo splendido monumento rappresenta il massimo capolavoro artistico esistente a Bologna e non tanto per il nome degli artisti che contribuirono a realizzarlo, quanto per l’effettiva valore dell’opera in se.

Si articola su tra livelli il più antico dei quali (XIV Secolo) è quello centrale, ovvero il sarcofago contenente il corpo di San Domenico (opera massima di Nicolò Pisano)

Del secolo successivo è l’imponente “coperchio” della tomba, per la massimo parte realizzato da Nicolò dell’Arca e per alcune altre tatue da Michelangelo.

Il basamento si realizza nel XVI Secolo, per mano di Angelo Lombardi e ai lati si pongono due angeli, uno di Nicolò dell’Arca e l’altro ancora di Michelangelo.

Vediamo ora, parte per parte, l’intero monumento.

IL SARCOFAGO DI NICOLÒ PISANO (1367)
Quattro lati finemente scolpiti per sei quadri rappresentativi fatti e vicende della Vita del Santo. Lo stile duecentesco di Nicolò Pisano rompe con la tradizione gotica, per affrontare o meglio anticipare un umanesimo ancora ai primordi, ma già concepito dall’artista.

  

  

 

IL COPERCHIO DI NICOLÒ DELL’ARCA (1469 - 1473)


Apice della cimosa

Alle figure realistiche del Pisano, si adeguano anche le statue di Nicolò di Bari (che dopo quest’opera assunse il nome di Nicolò dell’Arca). Dio, Gesù, Profeti e Santi sono persone vive, umane in tutti i sensi, anche se ammantati da atteggiamenti e particolari ieratici, nel rispetto della tradizione biblica ed evangelica.

La Cimosa del Coperchio:


Base della cimposa: La pietà

Dio che regge il mondo e che lo domina stando in piedi sopra di esso; Allegoria della terra con cascate di frutti e del mare rappresentato dai delfini.

Subito dopo, la base della cimosa moltra un’incredibile Pietà con angeli, davvero un capolavoro di umanità e di capacità espressiva. È il trionfo del nuovo umanesimo, chepone al centro del mondo la figura umana sia essa divina che angelica.

Il Coperchio

 
San Domenico e San Francesco

 


L’angelo di Nicolò dell’Arca

 
San Floriano e San Vitale

 


L’angelo di Michelangelo

Il coperchio del sarcofago è adornato, da profeti e dei Santi protettori di Bologna, dove la plasticità delle forme e la loro proiezione verticale riprendono il realismo della altre statue di Nicolò dell’Arca.

Due delle otto statue che ornano il coperchio (San Procuro e San Petronio), ed uno degli angeli che si appoggiano a fianco del sarcofago sono di Michelangelo, un Michelangelo giovanissimo, ma già proiettato all’apice della scultura di tutti i tempi e di tutti i paesi.

  
Michelamgelo:
San Procolo e San Petronio

 

IL BASAMENTO DI ANGELO LOMBARDI

Il bassorilievo si realizzò nel 1532 e certamente non fa rimpiangere le sculture che ha il compito di sostenere.

È articolato in tre formelle di cui la prima divisa in due scena: Domenico bambino che preferisce dormire per terra, piuttosto che sul letto, per superare i disagi che dovrà affrontare nel futuro e Domenico mentre vende i suoi libri per fare la carità.

La seconda formella rappresenta l’Adorazione dei Magi e l’ultima l’ascensione in cielo del Santo.

LA VOLTA DELLA CAPPELLA DIPINTA DA GUIDO RENI

La bellezza della tomba di San Domenico rese necessario “rifondare” la Cappella in cui era inserita, e ciò fu fatto fra il 1613 e 1615, affidandone la decorazione della sovrastante conca absidale al massimo pittore dell’epoca, il nostro bolognese Guido Reni.

Il tema non poteva che essere la glorificazione del Santo, con la sua ascensione al cielo trasportato dagli angeli, ed il suo accoglimento da parte dello Spirito santo (la Colomba centrale che costituisce il vertice scenografico dell’opera) del Cristo e dalla Madonna.

Il tutto pervaso da una diffusa luce che evidenzia ogni particolare della sempicupole absidale: personaggi principali, angeli e musici.