SAN DOMENICO
STRUTTURE E ARCHITETTURE
Grande e bella fuori e dentro

ESTERNO: LA SILENZIOSA ATMOSFERA DEI SECOLI

 
Le colonne votive del sagrato

L’esterno della chiesa si presenta con la sua non esaltante struttura che sembra respirare in un ampio spazio/giardino, non solo l’aria religiosa del posto, ma anche la cultura che qui si sviluppò e continua a svilupparsi da quasi ottocento anni.

Nella piazza che accompagna l’intero complesso ecclesiale si respira ancora un’aria medioevale, acuita da quella facciata romanica, tanto severa e semplice, quanto suggestiva.

Due soli gli elementi decorativi: il portale che intaglia il suo bianco candido sul nudo mattonato e il rosone traforato a raggiera da doppie colonnette. La cappella laterale, eretta alla fine del ‘400, squadrata ed in stile dorico, stona con la facciata, ma è indubbiamente un pezzo molto elegante ed artisticamente valido.

Sulla grande piazza-sagrato si ergono quattro monumenti del tutto autonomi e ben inseriti nell’austero ambiente, di cui sono indicativi della finalità: la Fede e lo Studio.

Emblemi della Fede sono due alte colonne votive: la prima è sormontata dalla Madonna del Rosario (1632); la seconda (di poco antecedente)  mostra San Domenico che benedici il luogo a lui dedicato.

 
Le tombe di Egidio Foscherari e di Rolandino de’ Passeggeri

 


IL cornicione nell’abside della Cappella del Rosario

Emblemi dell’attività universitario della Chiesa sono invece i due mausolei di importanti personaggi bolognesi.

Sono le tombe di Egidio Foscherari, grande docente dello studio; e di Rolandino dei Passeggeri, anch’esso professore, ma soprattutto maestro d’arte notaile e mente politica del periodo d’oro del libero comune del XIII secolo


Abside della Cappella del Rosario

I due monumenti sono strutturalmente uguali a quelle poste dietro l’abside della Basilica di San Francesco, dove operava l’altro polo della Bologna universitaria medioevale.

Sulla piazza, la colonna di Maria e i due mausolei sono fronteggiati dal grande Abside esterno della Cappella del Rosario, eretta fra il 1460 e il 1465, su pianta trecentesca e modello gotico.
Bellissimo il cornicine in marmo bianco che lo sovrasta e che si chiude con un finissimo traforato
Affianco all’abside si erge un bel portale di stile barocco, con alto frontone, che costituisce uno degli accesso alla Chiesa

 

INTERNO: IL BAROCCO SI SOVRAPPONE AL ROMANICO


Navata centrale

 


Il Coro absidale


Navata laterale destra

L’interno della Basilica a tre navate è opera di Carlo Francesco Dotti che lo realizzò fra il 1728 e il 1732. La linea barocca è elaborata ed elegante, come lo sono, per altro, quelle delle cappelle delle navate laterali.

Il Coro absidale è certamente una splendida opera scenografica, in cui il barocco trionfa nei candidi stucchi delle pareti, che valorizzano la grande cornice dell’Adorazione dei Magi di B. Cesi.
Il Coro, i cui seggi furono intarsiati nel cinquecento da Fra Damiano Zimbelli, è considerato il più bello del mondo, tanto che ai suoi tempi, fu definita l’ottva meraviglia.

   
Le tombe di Re enzo e di Taddeo Pepoli

La chiesa di San Domenico è il Pantheon di grandi bolognesi che per secoli trovarono qui la sede naturale dove essere seppelliti in splendide tombe.
Oltre a quella già viste all’esterno (Egidio Foscherari e Rolandino dei Passeggeri) all’interno trovvano sede i sepolcri di Re Enzo, Taddeo Pepoli, Alessandro Tartagli, Ferdinando Marsigli, ecc.

Ma c’è qui anche la “tomba più bella del mondo, quella di San Domenico, a cui vale riservare un capitolo a parte.