SAN GIOVANNI IN MONTE
STRUTTURA E ARCHITETTURA
Su di un piccolo colle una grande chiesa

 

ESTERNO: PROIEZIONE NATURALE DELLA CIMA DEL COLLE

L’attuale architettura di San Giovanni in Monte è del 1474, ed è opera di Domenico Berardi da Carpi, che strutturò per essa una curiosa facciata in stile veneto-ferrarese, la quale, pur se molto bella ed elegante, rappresenta pur tuttavia un’anomalia nello scenario architettonico della città. La forma a navate rotonde, per altro, è molto indovinata, perché sembra la proiezione naturale del piccolo poggio su cui la chiesa si erge e non è da escludere che proprio questo sia stato il motivo ispiratore di chi la progettò. La proiezione verso il cielo della chiesa, oltre che dalla forma inusuale, è anche accentuata dalla grande scalinata che accompagna i fedeli all’ingrezzo.

Al culmine della scalinata si erge il primo elemento architettonico di grande valore che dell’’esterno della chiesa: il protiro” l’arco che anticipa il portale d’entrata che fu costruito nel 1589, in sostituzione del precedente di stile romano.

Nella lunetta interna del protiro, venne posta nel 1474 la bellissima aquila in terracotta (simbolo dell’Evangelista Giovanni di cui tiene in artiglio il libro) modellata da Nicolò dell’Arca. Altro elemento di altissimo valore della facciata è la vetrata del rosone, eseguita su cartoni di Lorenzo Costa (S. Giovanni a atos – 1482), così come la vetrata laterale (Madonna in trono – 1467)

 

Le due vetrate di Lorenzo Costa e, al centro, la splendida aquila di Nicolò dell’Arca

 


Campanile e Tiburio


Il portale su via S. Stefano

La chiesa si completa nella parte superiore con due altri elementi splendidi: il campanile del XIII secolo, alto 40 metri e il tiburio ottagonale eretto nel 1496.
Entrambi si sviluppano al centro del complesso di San Giovanni in Monte, fra la parte absidale della chiesa ed l’enorme struttura conventuale

Interessante anche l’accesso salita alla Chiesa che si apre su via S. Stefano, con una arco / portale settecentesco di gran pregio. È l’ammodernamento del tracciato antichissimo da cui erano collegate San Giovanni in Monte e Santo Stefano, una simbiosi che vedeva le due chiese unite in riti e processioni religiose attinenti la vita di Cristi.

 

INTERNO: LA BELLEZZA DEL TARDO GOTICO


Navata centrale


Particolare delle volte di navata

La struttura interna della Chiesa riprende quella di San Petronio.
Le due chiese, infatti, sono coeve nel loro definitivo Rifacimento della seconda metà del ‘400, nel quale prevale ancora lo stile gotico, accentuato (ma anche “limato”), dal suggestivo contrasto fra il rosso del mattone ed il bianco dell’intonaco