SAN LUCA |
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ESTERNO: UN GRANDE ABBARACCIO DI DEVOZIONE
L’opera di Carlo Francesco Dotti (massimo architetto bolognese - ma non solo - del XVIII Secolo) è effettivamente splendida, degna trasformazione in forme della devozione dei suoi concittadini per la venerata immagine della Vergine di San Luca. Correttamente Guido Zucchini, nella sua famosissima “Guida di Bologna” così la interpreta: “Tutta l’opera del Dotti, per movimento di masse, per sapienti adattamenti tecnici, per felici partiti prospettici, è assai notevole e si sposa felicemente alle linee del collo, costituendo una della caratteristiche del panorama della città.
La Basilica è a pianta
circolare e si prolunga verso il cielo su quattro piani distinti e
restringentisi: la massicciata costitutiva del sagrato e del piano inferiore,
la chiesa vera e propria, il tiburio e la cupola. INTERNO: TUTTO IN FUNZIONE DI UNA PICCOLA ICONA
Portico, basilica, archi e
cupole, il tutto finalizzato alla venerazione di una Madonnina ritenuta per
quasi un millennio l’immagine miracolosa della Madre di Dio, dipinta
dall’evangelista San Luca. Non sono pochi,infatti, ancora oggi che salgono a pieti sul colle per pregare la sacra immagine.
Ricchissimo il complesso architettonico interno, dove il barocco domina in modo altisonante. Reso ancor più vivido dalla luce che entra sempre nella chiesa in qualunque momento, agevolata dalla pianta circolare che permette al sole in qualunque momento di penetrare coi suoi raggi, indipendentemente dalla sua posizione.
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