SANTA MARIA DEI SERVI
STRUTTURA E ARCHITETTURE
Un Gotico quasi perfetto

 

ESTERNO: UN CHIOSTRO A DISPOSIZIONE DEI LAICI

La facciata è sostanzialmente piatta e disadorna;il  romanico che la caratterizza non è acceso da ulcun fronzolo, come se fosse in attesa da secoli di un qualche intervento.

Molto più bella e “mossa” la parte retrostante dell’abside con colonne e cappelle radiali che ricordano, pur senza i contrafforti, San Fratesco

Ma la parte più straordinaria del complesso è data dal quadriportico che abbraccia l’intero sagrato, la cui serenità conventuale non sembra intaccata neppure dalla rumorosità delle due vie che ne affiancano i due lati.

Questo “chiostro” esterno” è agilissimo nelle esili colonne di marmo bianco negli archi

Per la verità, il quadriportico costituisce una delle tante coriosità di Bologna e vale la pena chiarire il perché.

Esso fu di fatto realizzato in tre epoche.


Il lato di portico del300

 


Il Portico dell’800 fatto con marmi romani

 


Navata centrale


Il lato di portico del400

La parte che fiancheggia la facciata della chiesa è del ‘1393 (opera, come detto di Andrea da Faenza) e per cent’anni fu solitario.

Nel 1492 fu costruito il lato che fiancheggia strada Maggiore, né poteva proseguire o flettere per via Guerrazzi, in quanto lì sorgeva un’altra chiesa, San Tommaso.

Solo nel 1852, questa fu demolita, provvedendo nel contempo a completare nei due lati mancanti il porticato, proseguendo lo stile e la struttura dei due già esistenti.

Ma la storia non finisce qui. Essendo difficile riprodurre ex novo le esili colonne di marmo del3/400, si utilizzarono delle steli romane ritrovate lungo la via Emilia.

In definitiva e riassumendo, quel porticato (la cui bellezza non è certa sminuita da tale sviluppo storico), è stato disegnato nel300, proseguito nel ‘400 e completato nell’’800, utilizzando materiale romano. Quattro epoche diversissime, che coprano l’arco di due millenni.

L’INTERNO: UN GOTICO INALTERATO NEL TEMPO


Andrea da Faenza
scolpito sulla sua tomba


Scolpito sulla sua pietra tombale, il Servo di Maria, Frate Andrea da Faenza, architetto della Chiesa, sembra riposare soddisfatto per l’opera compiuta, lieto di aver tanto degnamente onorato il mandato che il suo ordine gli avveva affidato.

Ed è giusto.

 

Se all’esterno Santa Maria dei Servi appare sostanzialmente semplice, anche negli aspetti architettonici più generosi, l’interno è invece molto elegante ed elaborato e non vi è angolo che non susciti meraviglia, sia per le strutture che per i capolavori d’arte (che vedremo nella pag. ad essi destinata).

La volta della navata centrale riprende, o precede, quel gotico Bolognese che caratterizza le grandi chiese della città; San Petronio, San Giovanni in Monte, San Francesco, San Martino Maggiore.

Ed anche dove il gotico viene compresso da architetture posteriori, la sua suggestione animistica permane inalterata, come nelle cappelle soffuse di luce, che non nascondono tesori irrepetibili, ma li esaltano nelle loro armonie artistiche

 


Navata Laterale


Presbiterio: Loggiato destro


Una cappella

 

Il barocco giunge e talvolta prevale, sugli stili precedenti, sia in alcuni ambienti, come la Sagrestia, sia soprattutto nell’oggettistica: è il caso della Madonna Addolorata di Domenico Piò (e soprattutto dell’edicola che la contiene) ed il Crocifisso, per altro, realizzato con carte da gioco, su stampo del Giambologna.


Sacrestia


Cappella dell’addolorata


Cristo del Giambologna


Tomba Gozzadini


Una prospettiva

 

Capitolo a parte merito il grandioso organo meccanico Tamburini che è stato inaugurato nel 1967 e che è considerato uno dei migliore d’Europa, tanto che le stagioni operistiche che si svolgono in Santa Maria dei Servi sono fra gli eventi musicali più importanti e non solo del nostro Paese.
Tutti i maggiori organisti del mondo si sono seduti alla consolle della tastiera, che riprende anche come stile quelle dell’epoca d’ora dell’organo
L’organo dispone di circa 60 registri reali, con quasi 5.000 canne, alcune che superano i dieci metri, altre di pochi centimetri.