SAN PETRONIO |
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Come in tutte le vite dei Santi (specie se “patroni” di città), storia, tradizione, folclore, credenza e agiografia si mischiano per renderli vivi, presenti, quasi tangibili in ogni epoca ed in ogni momento. E così, ogni città italiana ah il suo Santo per il quale si ha una venerazione “fanatica”. Bologna ha San Petronio e nella Basilica che porta il suo nome tutto parla di lui, si riferisce a lui, lo esalta e lo ricorda e se è vero solo in parte quello che si racconta di lui, questa venerazione è più che meritata. Il rapporto fra la città e Petronio nacque da un miracolo avvenuto lontano, fra Costantinopoli (dove il Santo sembra nato o comunque residente) e Roma, dove venne decisa la sua destinazione. Siamo nel 432 d.C. e i bolognesi, morto il Vescovo Felice, si rivolgono direttamente al Papa perché nomini un degno sostituto. Il papa non sa che fare, ma di notte, sogna S. Pietro che gli dice di mandare a Bologna Petronio, in quel momento a Roma per motivi diplomatici. E così egli diventa Vescovo di Bologna per imposizione del maggiore degli apostoli di Cristo. La città era stata distrutto dall’Imperatore Teodosio I e Petronio la ricostruisce erigendone le nuove mura (la prima cinta, quella detta di “selenite), poi si dedica anche alla parte spirituale dei suoi parrocchiani, ponendo mano alle chiese, fra cui quelle Santo Stefano e la “Sancta Gerusamme”. Muore nel 450 circa. Tutta la Basilica di San Petronio rappresenta il suo Santo in innumerevoli opere d’arte di ogni secolo ed autore |
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COME GLI ARTISTI IDEALIZZARONO IL SANTO…
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