San Pietro
STRUTTURE E ARCHITETTURA
Sette, otto secoli di trasformazioni

 

ESTERNO: UNA GRANDE CHIESA SENZA PIAZZA O SAGRATO


La parte alta della facciata


La facciata

Mentre per le origini architettoniche delle chiese non ci sono elementi certi, molte più notizie e documenti sia hanno della sue successive, continue trasformazioni sviluppatesi dall’XI al XVI secolo.

La sua struttura definitiva, quella che ora vediamo in tutta la sua imponenza si realizzò fra il 1575, con la costruzione dell’abside su progetto del Tibaldi e il 1757, quando fu completata la facciata per opera del Torreggiani.

La Chiesa, che si affaccia su via Indipendenza e quindi non ha davanti una piazza che ne faccia respirare l’immagine, non dà l’impressione di un edificio imponente, ma in effetto lo è, come si può notare, invece, mirandolo dall’alto, come mostra la prima foto, scattata presumibilemte da un alto edificio in zona via Montegrappa..


La statua di S. Paolo


Facciata, dettaglio


Facciata, base

 

Il piccolo anfratto fra Chiesa e banca

Un’altra particolarità della facciata è l’impossibilità di fotografarla di fronte e per intero, se non con obiettivi particolari e deformanti. Ecco la ragione delle due foto distinte per illustrare una struttura unica ed uniforme.

La facciata è in effetti molto bella, in uno stile barocco molto contenuto e, proprio per questo, elegantissimo nel suo rosso mattonato semplicemente sottolineato nelle forme dai marmi dei portali, dei cornicioni e del capitelli.

Due particolari della facciata: la bella statua di San Pietro benedicente sullo spiovente sinistro, fine opera barocca di Agostino Corsini e una graziosa, strana rientranza  chiusa da cancellata, fra la chiesa ed il palazzo della Banca del Monte, che non abbiamo identificato ma che è sicuramente un accesso secondario, non si sa se all’uno o all’altro edificio.

 

INTERNO: TANTI AUTORI, MA COMPATTEZZA DI STILE


Navata centrale
vista verso l’abside


Navata centrale
Vista sulla controfacciata

 

La navata centrale, che ha un’altezza considerevole (40 metri, appena 4 di meno di San Pietro a Roma) ed una larghezza proporzionata (quasi 25), presenta però una lunghezza sostanzialmente contenuta (90 circa).

Ciò comporta una certa sproporzione, rispetto alle cappelle laterali che risultano così più piccole di quanto in effetti siano.

Nei due secoli in cui la chiesa venne a formarsi, lavorarono ad essa numerosi architetti, e si  può quindi affermare ch’essa si sia realizzata a “più mani”, con il contributo, via via di Ambrogio Mazente, Floriano Ambrosiani, Ludovico Amadori e Giovanni Natali (autore della volta finale); la controfacciata è opera settecentesca di Alfonso Torreggiani, (autore della facciata esterna) che realizzò anche i coretti laterali.

Come detto, l’ampiezza della navata centrale sembra sproporzionata rispetto a quelle laterali, ma non è affatto così.

Lo dimostrano le cappelle che le accompagnano e che sono di fatto notevoli per grandezza e, ovviamente per bellezza e ricchezza.


Coretto Laterale


Navata sinistra


Cappella Lambertini
(Arch. A. Torreggiani)


Cappella Buoncompagn
dedicata a S. Roccoi


Cappella di Sant’Anna
(Antonio Collamarini)

 


Colonna

 All’interno, elementi rchitettonici costitutivi dell’antica porta romanica  della Chiesa, sono stati riattati all’interno come motivi ornamentali

   
Un’acquasantiera ed una base di colonna, entrambe a forma di leone