SAN SALVATORE |
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ESTERNO: GRANDIOSITÀ ROMANA |
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Forse nessuna immagine come questa foto, per altro straordinaria, dei primi del ‘900, rende l’idea della grandiosità di San Salvatore e della sua “romanità”. In particolare, più che la splendida facciata è la fiancata che rende davvero sontuoso il complesso, creandovi una sintesi perfetta fra il rinascimento del cinquecento e l’evolversi ormai irrefrenabile del barocco. Nella fiancata da notare le sporgenze delle cappelle interne, due grandi come la facciata e due piccole, che rendono l’edificio raccolto, compatto tanto da apparire, pur nell’articolazione di varie volumetrie, come un grande parallelepipedo. Anche l’abside, che pure emerge sul retro, per dar spazio alla cappella dell’altare Maggiore, si esemplifica in un semi-ottagono dove gli unici ornati sono il cornicine di piano e quelli della finestre. Sulla facciate gli ornati appaiono più come sottolineature degli spazi divisori, che come elementi decorativi. Bello il portale e belle, nelle edicole, le statue dei Santi evangelisti opera cinquecentesca di Giovanni Tedeschi. Le statue bronzee, che si proiettano oltre il timpano della sommità della facciata sono di Orazio Provaglia (1623).
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INTERNO: UNA CORNICE A GRANDI OPERE |
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La compattezza dell’insieme preannunciata dall’architettura esterna, si riflette anche nell’interno come la maestosità che la caratterizza e che tende irrimediabilmente verso il barocco più acceso.
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