SANTO STEFANO
LA CRIPTA
Qui
si pregava negli anni mille

 

Sotto il presbiterio della chiesa del Crocefisso si sviluppa la cripta, datata 3 marzo 1019, e dove vennero trasferite le spoglie dei Santi Vitale e Agricola.

Sono cinque agili arcate sostenute da dodici colonne cruciformi di epoca romanica, e diversa per i marmi e per i loro colori.

Anche qui, bellissimi i capitelli, due dei quali sicuramente d’epoca.

Dalla cripta si accede alla Sacrestia e questo passaggio (non sappiamo se d’epoca o meno) appare di un fascino particolare.

Qualche immagine per documentare che il fascino è insito in tutta la struttura architettonica di questa piccola chiesa sotterranea.


Volta centrale


Le arcate di sinistra


L’anfratto dell’altare


Capitello


L’accesso alla Sacrestia


Capitello

 


La Madonna della Neva

Nella Cripta è conservata la Madonna della Neve

È un’opera che per lungo tempo è stata reputata risalente aall’anno 488 d.C., in base ad una tradizione che la voleva lì collocata dal San Giocondo.

Recentemente, però è stata attribuita a Lippo di Dalmasio che l’affrescò nel 1300

Ad essa è legato un miracolo che la resa veneratissima dai bolognesi per secoli: essa fu infatti “sfregiata” da un giocatore inviperito per aver perso tutto al gioco (è presumibile che avesse pregato la Vergine perché ciò non avvenisse).

Dallo sfregio fatto alla Madonna in pieno viso , scaturì sangue vivo.