SANTO STEFANO La più suggestiva |
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La tradizione vuole che questa chiesa sia stata voluta e fatta costruire da San Petronio nel IV Secolo, per riproporre a Bologna la Santa Gerusalemme ed i suoi luoghi santi e conservarvi i simboli dei Cristo e della Cristianità. A parte la suggestività di questa storia, va rilevato che non abbiamo trovato contestazioni sull’epoca e sulla priorità strutturale della Basilica su tutte le altre chiese che compongono il complesso stefaniano. Di forma ottagonale, riprende all’interno il perimetro esterno con un matroneo centrale racchiuso da otto massicci piloni/colonne che circondano il capolavoro della chiesa: l’altare del Santo Sepolcro. La parte più interessante (ma tutta il Santo Sepolcro è davvero straordinario) è l’altare centrale, che tende a riprodurre in una sintesi innaginaria, il monte del calvario – in pratica un pulpito, che sovrasta il Sepolcro, interrato al suo interno e alla sua base.
L’insieme è adornato da raffinatissimi sculture, innanzitutto nei capitelli delle varie colonne che a cerchio, sostengono le volte, poi nei bassorilievi che rappresentano i partecipi esterni della Resurrezione: le tre Marie, un Angelo annunziante ed i soldati dormienti.
Nel sepolcro non c’ovviamente il corpo di Cristo, ma quello di San Petronio. Senza la testo, però, che venne trasferita secoli fa da Santo Stefano a San Petronio.
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