I VESCOVI DI BOLOGNA
Dall’anno 1000 al 1300

 

997 (circa) - 1017 -

GIOVANNI III
Potenziò il Convento di Santo Stefano.
Intervenne nel 1006 per fronteggiare la peste a Bologna.
Ratificò nel 1017 la donazione fatta da Lamberto di Ermengarda, alla Basilica di Santo Stefano.

La chiesa di Vitale e Agricola e i
i due sarcofaghi dei Santi

1017 – 1029 (circa)

FROGERIO (o Furgerio, o Frugerio)
Fece trasferire nel 1019 le tombe dei Protomartiri Vitale e Agricola nel complesso di Santo stefano, facendovi costruire un’apposita chiesa accanto.
Ampliò la cattedrale di San Pietro, ampliandone il terreno di competenza, presos porta Piera.

1030 (circa) – 1061

ALFREDO (o Adalfredo)
Consacra la Chiesa di San Biagio a Cento.
Riforma l’assetto liturgico musicale del Capitolo di San Pietro.
Ottiene da Papa Vittore II la sua personale protezione ai Canonici di Bologna e ai loro beni.
Conclude la costruzione della nuova Cattedrale iniziata dal predecessore.

1062 – 1074 (circa)

LAMBERTO
Donò ai Canonici di San Pietro numerosi appezzamenti di terreno in zona Arcoveggio e Corticella; La donazione fu confermata da Papi Alessandro III e Lucio III

1079 (circa) – 1089 (circa)

Risultano operare a Bologna due vescovi:
GERARDO I (Vescovo ufficialmente riconosciuto dai più)
e
SIGIFREDO (vescovo scismatico e, successivamente, scomunicato da Papa Gregrio VIII)

1096 - 1105

Risultano operare a Bologna due vescovi:
BERNARDO(Vescovo ufficialmente riconosciuto DA Papa Urbano II)
e
PIETRO V (vescovo scismatico)

1106 - 1129

VITTORE II (Probabilmente della famiglia dei Geremei)
Per la prima volta il Vescovo di Bologna è consacrato direttamente dal Papa.
Vennero confermati i privilegi di tutti i beni detenuti dalla Chiesa di Bologna.
Per la prima volta, Petronio, viene citato come “Santo”

1129 - 1145

ENRICO I
Consacrò varie nuove chiese nel contado fra cui quella di Santa Maria a Medicina, e Santa Cristina a Ozzano (il convento detto “della Badessa”).
Ottenne un “Diploma” a favore di San Giovanni in Monte.
Dopo l’incendio della Cattedrale di San Pietro, trasferì la Sede episcopale in Santo Stefano.
Istituisce, nel 1141, il 4 ottobre come festa di San Petronio, Patrono di Bologna.


Gerardo II Grassi


San Luca, anticamente

(Incisioni del XVIII Secolo)

1148 (circa) – 1165

GERARDO II GRASSI
Soccorse i nonantolesi contro le pretese dei Modenesi.

Ottenne il giuramento di Fedeltà a Bologna del castello di Monteveglio.
Consegnò alle Monache del Colle della Guarda l’immagine della Beata vergine, dando così inizio alla sua Venerazione.
Fu deposto dal Barbarossa e dall’Antipapa Vittore IV, nel 1160, per rientrare comeunivo Vescovo di Bologna quattro anni dopo.

1165 – 1187

GIOVANNI IV
Presenziò a Venezia alla riconciliazione fra Federico Barbarossa e Papa Alessandro III.
Ricevette da Alessandro III l’autorizzazione a ricevere le “decime” dai mulini operanti sul fiume Savena.
Compì la riedificazione della nuova cattedrale di San Pietro, dopo 19 anni dall’incendio che l’aveva distrutta.


Stemma dei Ghisileri

1187 - 1198

GERARDO III DI GISLA (o Ghisileri)
Consacrò la chiesa di Santa Maria Maggiore in via Galliera.
Assistette alla concessione da parte dell’imperatore Enrico IV del privilegio a Bologna di istituire la propria Zecca.
Nel 1193 fu cacciato da Bologna dalla parte “popolare”, venendovi riammesso l’anno dopo.
Perorò l’ampliamento della Chiesetta del Colle della Guardia, facendo giungrere da Roma, come dono del Papa Celestino III la prima pietra.
Enrico IV lo nominò Principe.


Stemma degli Ariosti

1198 - 1213

GERARDO IV ARIOSTI
D’ordine del Papa Innocenzo III fece erigere in San Salvatore un’altare in onore di S. Tommaso di Canterbury.
Sottoscrive e rinnova il patto di concordia fra Bologna e Ferrara.
Definisce i confine fra Bologna, cento e Galliera.
Fu obbligato a rinunciare alla carica, dalla quale si dimise nel 1213.


L’oratorio della Chiesa di
S. Maria della Mascarella


Bettizia Gozzadini
(Stampa del700)

1213 - 1240

ENRICO II DELLA FRATTA
Concesse nel 1218 ai Domenicani di entrare in città e di insediarsi prima nell’ospizio di S. Maria della Mascherella, poi nella chiesa di San Nicolò delle vigne, dove formulò i primi capitoli dell’Ordine.
L’imperatore Federico II rilasciò a favore del Vescovado di Bologna, numerosi privilegi e immunità, ponendolo sotto la sua persona protezione.
Istituisce lo Studio della Teologia a Bologna.
Abbellì la facciata della Cattedrale di San Pietro con la Porta dei Leoni.
Consacrò le chiese di S. Maria degli Alemanni e S. Maria del Reno.
Protesse ed aviò allo studio della Giurisprudenza, Letizia Gozzadini, che occupò poi la cattedra di diritto civile e canonico per quasi quarant’anni.


Ottaviano degli Ubaldino
alla battaglia di Fossalta
(ricostruzione moderna)

1240 - 1244

Card. OTTAVIANO DEGLI UBALDINI
Fattolo cardinale e sostituitolo nel vescovado con Giacomo Boncambi (1244), Papa Innoncenzo IV gli affidò il comando dell’esercito mandata a difesa delle città lombarde contro Federico II.
Guidò i Bolognesi nella vittoriosa battaglia della Fossalta dove fu catturato il Figlio dell’imperatore Re Enzo.
Contemporaneamente liberò Parma, estesa l’egemonia di Bologna sulla Romagna e fomentò la rivolta dei Veneziani contro il capitano di ventura Alberico da Romano.
Operò per la riappacificazione, a Firenze, fra i Guelfi e i fuoriusciti Ghibellini.


San Domenico

San Francesco

 

1244 - 1260

Beato GIACOMO BONCAMBI
Accolse Re Enzo ed il suo vincitore, Ottaviano degli Ubaldini, con un grande trionfo a cui fece partecipare tutto il clero bolognese.
Riaffilò alle monache la Basilica di san Luca che era stata “assorbita” dai canonici.
Curò la pace fra Bolognesi e Modenesi dopo Fossalta.
Ospitò nel suo palazzo Papa Innocenzo IV di passaggio da Bologna, per consacrare le chiese di San Domenico e San Francesco.
Soccorse i conventi delle suore di Santa Cristina e di S. Maria di Castagnolo e S:Maria del Cestello
Guidò 100 cavalieri bolognesi nella guerra contro Manfredi, figlio di Federico II, rimando ferito nella battaglia finale vittoriosa.
Investì il Re d’Inghilterra del Regno di Sicilia e Puglie, consegnandogli l’anello di nomina e ricevendo il compenso di 4000 lire turonesi a rimborse delle spese sostenute da Bologna nella guerra contro Manfredi.
Ritiratosi dall’incarico, Giacomo Boncambi morì sembra a causa della clollo della sua casa di S. Pietro in Casale.