|
|||||
Sono millesettecento anni che esiste a Bologna la Basilica di Santo Stefano e come tutti i monumenti antichi, anch’essa sente ogni tanto la necessità di un qualche intervento di restauro. È quello che è stato recentemente richiesto a viva voce dai frati che la gestiscono, i quali hanno cominciato a sensibilizzare i bolognesi e le loro rappresentanze per raccogliere i fondi necessari a ripristinare le parti monumentali che l’incuria del tempo e talvolta degli uomini hanno danneggiato. Così, dentro la chiesa, nei cortili, nei chiostri, sul sagrato e nella piazza antistante, sono stati via via organizzati eventi di qualsiasi tipo, concerti, mostre, conferenze, mercatini, recite, visite guidate, ecc., tutti tendenti a raccogliere fondi per la chiesa. Va per altro sottolineato che la gente, o meglio i bolognesi, vi hanno sempre partecipato e con grande piacere ma, soprattutto, con la sincera voglia di far sì che la loro antichissima Basilica continui a mantenersi… giovane.
In quest’ambito e per queste ragioni, va inquadrato l’evento previsto alle 21,15 del prossimo 8 ottobre quando si effettuerà un evento a dir poco originale, ovvero una “Lectura Dantis”…, ma non quella solita, nella lingua voluta da Dante, ma quella tradotta in dialetto bolognese da Giulio Veronesi nel 1937. E così la sera dell’8 ottobre, non sentiremo il solito ritornello: “Nel mezzo del cammin di nostra vita / mi ritrovai per una selva oscura, / ché la diritta via era smarrita…”, bensì: “Int èl mèzz dèl cammein ed nostra vetta / am truvò int un bosc bur ch’an s’vgneva fora / parchè là a i era pers la strè ch’va dretta… L’idea di riproporre questa particolare e pressoché dimenticata versione della Divina Commedia è nata da Giancarlo Della Giovampaola e Sandro Samoggia, due amici non più giovani che sono “fanatici” di Bologna e che si esibiscono spesso insieme per raccontare fatti, cose, personaggi e monumenti della città, non senza illustrarne i contenuti con la proiezione di adeguate e (perché no?) spettacolari immagini.
Quest’anno, come detto, l’argomento trattato dai due vecchi fanatici di Bologna, è la divina Commedia in dialetto; diversamente dal solito, però, essi non saranno soli ad esibirsi nella Basilica di Santo Stefano, la sera dell’8 ottobre prossimo, ma ci saranno anche le voci recitanti, ovviamente in dialetto, di Mariangela Bacchi e Loris Cocchi e l’accompagnamento musicale originale di Stefano Cocchi.
|