PALAZZO DE’ BANCHI
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Era cos’ chiamato perché qui fin dal XIII secolo
avevano “bottega” i banchieri di Bologna. La scenografia
del Palazzo non è solo data dal suo insieme (che divideva e divide il
salotto della città, piazza Maggiore, dalle
antiche viuzze di una borgata popolare), ma anche dai particolari, certamente
raffinati e ricercatissimi
Basta rimirare il
lungo ballatoio che divide il porticato dal piano superiore: esso è
contemporaneamente cornicione, divisorio e decoro dell’intera facciata. Particolarissimo
è anche il susseguirsi, su di esso, della
porte finestre e degli ornati che le dettagliano Sono gli stessi motivi che
ritroviamo per altro anche appena sopra il portico. Qui le finestre
si alternato a gruppi di tre con quella quadrata al
centro; le triadi sono poi suddivise dalle proiezioni decorative della
colonne del portico, squadrate e terminanti con preziosi capitelli corinzi. Il lungo
portico apre due archi nelle viuzze dell’attuale mercato del centro,
stradine anguste, un tempo senz’altro destinate
al basso ceto. Oggi queste vie
sono diventate decisamente “importanti”
e rivalutate sia per essersi trasformate in un vero e proprio centro
commerciale di negozi raffinati ed eleganti (specie alimentari), ma
anche perché ricercati da un certo mondo della cultura che ha
lì trovato il proprio ambiente esclusivo. |