Bologna e le sue “leggende metropolitane


San Petronio doveva essere la chiesa più grande

del mondo e il Papa l’ha impedito

Di Maurizio Cavazza

 

Facciata
San Petroni… L’”incompiuta”

La vicenda della costruzione di San Petronio è  durata 273 anni dal  1390  al 1663 .

Ma la chiesa è palesemente “non terminata “  come si vede dalla facciata, dalle fiancate, dal transetto mancante.

Ma è lo stesso un monumento meraviglioso, con una sua compiutezza funzionale e  artistica .

Ma i bolognesi hanno sofferto questa incompletezza  e nel tempo si è creata una “ vulgata “ assolutoria che dà la colpa di ciò  a un fattore esterno :  il Papa.

La vulgata afferma infatti che : “ San Petronio doveva diventare la Chiesa più grande del mondo, più grande di San Pietro a Roma, ma il Papa non lo ha permesso “.

Già il Papa.

Ma  quale Papa ? Se ci fosse stato un Papa che con un atto preciso, un diktat, avesse bloccato la costruzione il suo nome sarebbe noto ed esecrato nelle cronache locali.

E questo non è accaduto.

No, il Papa come istituzione .

Vediamo perchè questa volontà papale di bloccare la costruzione altro non sia che un forzatura nella interpretazione  degli avvenimenti e in ultima analisi una “balla”.

Al momento del progetto originale di S.Petronio  la Basilica di San Pietro  in Vaticano non esisteva e non era neppure  progettata.

Esisteva la vecchia Basilica Vaticana dei tempi di Costantino . Soltanto nel 1506 con Giulio II   iniziarono i lavori  che portarono alla fine a S. Pietro come la vediamo oggi, attraverso vari Papi e parecchi architetti come Bramante, Raffaello, Peruzzi, i due Sangallo, Michelangelo, e parecchi  altri.

Con un continuo mutare di progetti che rendeva impossibile una possibile competizione in grandezza da parte di  altre costruzioni.

E poi nel  1506 (inizio dei lavori per la nuova Basilica di S.Pietro a Roma ) la costruzione di S.Petronio era praticamente già finita. Le 22 cappelle erano costruite da tempo, ma i mezzi per completare l’abside  e le cappelle del transetto non c’erano.

All’inizio, nel 1390, c’era il  progetto di Antonio di Vincenzo che però un secolo dopo si era perduto e con lui anche il grande modellino (scala 1:18) in legno che era stato posto in un locale di Palazzo Pepoli.

Non si sapeva più come completare l’opera secondo il progetto originale, ma non se ne avevano comunque i mezzi.


Progetto di Arduino Arriguzzi per il completamento delle basilica di San Petronio
(modello nel Museo di San Petronio)”

Nel 1514  il direttore dei lavori, Arriguzzi, fece un nuovo progetto, faraonico,  di completamento, (e ne costruì un  modellino  in legno conservato fino ad oggi).

Ipotizzò una croce latina della quale la parte costruita era il braccio maggiore, ma nell’insieme non più del 50% della chiesa; e in più era prevista una cupola all’incrocio dei bracci di proporzioni simili a quella del Brunelleschi a Firenze se non più grande.

E quattro campanili.

Per breve periodo questo progetto fu anche  il progetto esecutivo e di questo resta traccia nei due piloni (degli otto necessari) per la cupola.

 Tutto si fermò e il  progetto Arriguzzi tornò ad essere quello che è in effetti  : una esercitazione di scuola e  un sogno di grandezza sproporzionato alle possibilità della città.

E’ stato però considerando le dimensioni del progetto Arriguzzi  che si è scatenata la fantasia dei bolognesi.

A posteriori, dopo che San Pietro è stata terminata, si è cominciato a dire che San Petronio come l’aveva ipotizzata l’Arriguzzi sarebbe stata più grande di San Pietro, e ad accusare  “il Papa” di aver costruito l’Archiginnasio per impedire per sempre la costruzione dei grandissimi bracci laterali .

Bisogna ricordare che già prima dell’Archiginnasio tutta quella zona era già costruita: anzi le case appartenevano alla Fabbrica di San Petronio che le affittava e ne ricavava mezzi per le costruzione.

L’Archiginnasio in fondo  non è che una nuova facciata ed una nuova sistemazione di edifici che già da prima erano in larga parte usati per le lezioni dell’Università.

Così come per la costruzione iniziale si erano abbattute torri, case e chiese, non sarebbe stato la presenza di un palazzo ad impedire l’ampliamento della chiesa, se soltanto fosse stato politicamente e finanziariamente possibile.


Pio IV
(Ritratto dal Passerotti)


Carlo Borromeo
(Anonimo lombardo)


Pier Donato Cesi
(Stampa d’epoca)

Quindi quando il Papa  Pio IV e il suo legato Carlo Borromeo e il vice legato Cardinale Cesi fecero costruire lì  l’Archiginnasio, nel 1563, non lo fecero “contro”   San Petronio, ma eventualmente contro la indipendenza della Università che così definitivamente era assoggettata  alla pubblica autorità.

Nessuno dei contemporanei, mi risulta,  alzò la voce contro questo Papa che anzi è ricordato come importante per Bologna perchè fece fare anche la Statua del Nettuno e la relativa Piazza; e il suo stemma, assieme a quello della città, dei Borromeo e del Cesi  è sul basamento della statua del Giambologna.

Purtroppo la Fabbrica di San Petronio da tempo  aveva perso la sua “forza propulsiva” e aveva energie e mezzi solo per una dignitosa manutenzione dell’esistente, la costruzione di una abside in armonia con l’esistente, e la chiusura delle navate laterali  con un semplice muro.

L’atto finale della costruzione  fu la sostituzione del tetto di legno con  volte in muratura in uno stile gotico che era passato di moda da almeno un paio di secoli, ma che erano in accordo con ciò che si era costruito seguendo il progetto di Antonio di Vincenzo .

E questo avvenne solo  nel Seicento inoltrato ad opera del Rainaldi e i lavori terminarono 100 anni dopo che l’Archiginnasio era terminato, nel 1663.

Gli attuali lavori di restauro hanno come obiettivo di terminare esattamente 350 anni dopo: nel 2013

Progetti vari
Alcuni dei Progetti che nei secoli previdro il completamento della Basilica di San Petronio