Sandro Samoggia
SFIDA A TAROCCHI

 

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È il secondo libro che scrivo su di una vicenda gialla che si svolge per le strade di Bologna ed è ormai assodato che se uscissi dalle mura di questa città per raccontare storie, non saprei più non tanto esprimermi compiutamente, ma che cosa scrivere. Lo scopo che mi spinge è evidentemente quello di descrivere Bologna e di utilizzare la trama di una vicenda soprattutto per mettere insieme (e forse, per rendere più interessanti) degli ipotetici itinerari storico-turistici fra torri, portici, palazzi e chiese.

In questa vicenda ho, però, aggiunto un'altra particolarità”culturale” di Bologna, un antico gioco di carte quasi del tutto dimenticato che se lo si volesse conoscere meglio, bisognerebbe recarsi in alcuni circoli anziani dove è ancora praticato fra un caffè ed un bicchiere di vino: è il cosiddetto “Tarocchino Bolognese”, chiamato, però, sotto le Due Torri, semplicemente “Carte Lunghe”, perché in effetti le carte con cui si gioca sono più alte di quelle usuali, ma anche perché non sono quaranta, ma sessantadue, aggiungendo a coppe, denari, bastoni e spade, le ventidue antiche figure dei Tarocchi, simbolica rappresentazione dell’antica vita terrena ma, nel contempo, celeste, trascendente e, quindi, superiore per valore alle altre.

La voglia di far rivivere questo antico lembo di cultura popolare è stato talmente forte, da far sì che le “Carte Lunghe” siano diventate il motivo conduttore di tutta la vicenda narrata nel libro. I Tarocchi non torneranno certo di moda per questo, dato che ormai Bridge e Burraco imperversano nei ceti medio-alti, come la Briscola e Tre ssette in quelli più standard, ma sono del parere che la loro bellezza e l’articolato dei giochi che con esse si possono fare, sono molto, ma molto più entusiasmanti di qualunque altra partita a carte.

Ovviamente il “Giallo” c’è con i suoi omicidi, i suoi investigatori, le matasse da districare, ma credo che alla fine risulterà molto secondario rispetto alla descrizione di tanti luoghi di Bologna e ai Tarocchi che dominano l’intera vicenda.

In fondo, come ho detto, il mio scopo è proprio questo: parlare della mia città e solleticare il lettore a curiosare in essa e ad amarla di più.

L’Autore

LUOGHI E MONUMENTI CITATI E DESCRITTI

 

canale moline44    Casa reggiani    image011    Carro 12    Porta Saragozza (2)    San francesco facciata33

Canale delle Moline

Cappella del Santo

Casa Graziani

Casa Ramponesi

Chiostro Stendhal

Colonna dell’Assunta

Giardino del Guasto

Meridiana di San Petronio

Mura del Mille

Orto Botanico

Palazzina Bernaroli-Valdesi

Palazzina della Viola

Palazzo Amorini Salina

Palazzo Bevilacqua

Palazzo d’Accursio

Palazzo Malvasia-Manzoli

Palazzo Tartagni

Palazzo della Mercanzia

Porta Saragozza

Portico della Morte

Portico di San Luca

Ristorante Donatello

Sala d’Ercole

San Domenico

San Francesco

San Luca

San Michele in Bosco

San Petronio

Santa Maria dei Servi

Santa Maria della Vita

Torre dell’Arengo

Torre della Garisenda

Torre della Perla

Torre Prendiparte

Torresotto del Poggiale

Torresotto di Porta Piella

Torresotto di Portauova

Via Codivilla

Via De’ Musei

Via dei Carrettieri

Via del Carro

Via Marsala

Via Piella

Via Polese

Via San Mamolo

Via Sant’Alò

Voltone del Vino

Voltoni del Palazzo del Podestà

Sant'Alò   COMUNALE NOTAI   Mura di piazza verdi   S.Maria della Vita Cupola   Torre Podestà 99   Complesso 3   image013

 

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